
Intolleranze Alimentari
Intolleranze Alimentari – Nutrizionista Roma
Diete Specifiche Per Intolleranza al Lattosio – Celiachia – Allergia al Nichel
Intolleranze Alimentari – Nutrizionista Roma
Le Allergie alimentari e le Intolleranze Alimentari sono condizioni patologiche causate dall’assunzione di determinati alimenti o di alcuni componenti presenti in essi. Le Intolleranze alimentari, tuttavia, non coinvolgono direttamente il sistema immunitario. Infatti, determinano sintomi più spesso gastrointestinali o sistemici come cefalea, stanchezza e dolori muscolari e articolari, secchezza della pelle e sfoghi cutanei. Un’allergia alimentare, invece, coinvolge direttamente il sistema immunitario, con reazioni sistemiche severe, che possono scatenare la risposta anafilattica.
Presso il laboratorio in convenzione sarà possibile eseguire test sia per le differenti allergie alimentari che per eventuali intolleranze alimentari. Il test consiste in un prelievo di sangue venoso e nella ricerca di specifici anticorpi per i vari allergeni.
La conoscenza delle possibili reazioni avverse agli alimenti consente di formulare un piano nutrizionale adeguato al fine di contrastare i disturbi che possono compromettere la digestione e la salute gastrointestinale del paziente.

Intolleranze Alimentari – Nutrizionista Roma
Le intolleranze alimentari includono sintomi che coinvolgono l’apparato gastrointestinale, come gonfiore addominale, diarrea, dolori addominali e vomito. Possono interessare la cute e le mucose, in particolare con sintomi come rash eritematoso, prurito e orticaria. Includono sintomi respiratori come difficoltà respiratoria ed altri sintomi sistemici che possono comprendere cefalee, dolori articolari e muscolari, alterazioni della pressione arteriosa e molti altri. I test per le intolleranze alimentari si basano generalmente sulla ricerca di anticorpi di tipo IgG nel sangue che indicano in modo aspecifico una alterata risposta infiammatoria sistemica legata all’ingestione di particolari alimenti. Tuttavia è da considerare che la diagnosi di specifiche intolleranze alimentari si basa spesso sull’osservazione di sintomi specifici e su diete di esclusione.
E’ importante sottolineare che è di fondamentale importanza individuare eventuali intolleranze alimentari, qualora se ne presentino i sintomi. In particolare la progressiva irritazione e infiammazione della mucosa gastrica e intestinale porta ad una difficoltà nell’ assorbimento di alcuni sali minerali e vitamine a livello intestinale, con sintomi sistemici ben chiari.
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Intolleranza al Lattosio e Dieta
L’Intolleranza al lattosio è una delle intolleranze più diffuse nella nostra società. Il lattosio è uno zucchero disaccaride naturalmente contenuto nel latte e nei suoi derivati. L’Intolleranza è dovuta ad un difetto di produzione dell’enzima Lattasi, responsabile della scissione del lattosio a livello intestinale. I sintomi più comuni sono rappresentati da diarrea, meteorismo e dolori addominali. La diagnosi di intolleranza al lattosio si pone mediante un test, ben validato scientificamente, il Breath test (o test del respiro). La terapia consiste nell’eliminazione di latte e derivati. Sebbene, oggi, sul mercato esistano diversi prodotti privi di lattosio, è bene ricordare che il latte contiene diverse proteine che possono portare a reazioni allergiche. Per questo in caso di sintomi sospetti in seguito all’assunzione di latte o derivati privi di lattosio è opportuno ricercare anche eventuali allergie alle proteine del latte.
Infine è doveroso ricordare che in una dieta priva di latte e derivati è opportuno inserire specifici alimenti sostitutivi che possano fornire le quote adeguate di alcuni nutrienti come il Calcio e la Vitamina D.
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Celiachia e Sensibilità Non Celiaca al Glutine
La Celiachia è una patologia causata dall’ ingestione di glutine. Il glutine è la componente proteica delle farine di frumento, orzo, segale e avena. In particolare, nella celiachia vi è un’alterata risposta immunitaria a livello intestinale. Infatti, i Linfociti T vengono attivati a livello intestinale in seguito all’ingestione di glutine, questi iniziano a produrre citochine ed altri mediatori dell’infiammazione, che con il tempo portano al danneggiamento della mucosa intestinale. I sintomi sono molto variegati e comprendono diarrea, dolori addominali, meteorismo, gonfiore addominale, afte della bocca, mal di testa e confusione, dolori muscolari e articolari, affaticamento cronico e depressione. La diagnosi di celiachia viene fatta in seguito ad uno specifico test genetico, il cui risultato positivo può essere confermato da biopsia dei villi intestinali. La terapia è prettamente alimentare, con esclusione di alimenti contenenti glutine.
La Sensibilità non Celiaca al glutine, invece, è una diagnosi di esclusione, a cui si arriva quando i test risultano negativi per la celiachia e per l’allergia al frumento. I sintomi clinici sono sovrapponibili a quelli della celiachia e compaiono, in genere, poche ore dopo l’ingestione di alimenti contenenti glutine. La causa di tale sensibilità al glutine è ancora ignota, ma si sospetta un coinvolgimento dell’immunità innata, ovvero l’organismo riconosce il glutine come potenzialmente dannoso. Anche in questo caso la terapia è alimentare, con esclusione per periodi più o meno lunghi del glutine dalla dieta.
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Allergia al Nichel e Dieta
L’allergia al nichel è una delle cause più frequenti di dermatite allergica da contatto. Tuttavia tale metallo è presente anche in alcuni vegetali che lo assorbono dal terreno. L’ingestione e il contatto con il nichel provocano la sindrome sistemica da nichel che comprende sintomi cutanei come orticaria e prurito, sintomi respiratori ma anche sintomi gastrointestinali come diarrea e dolori addominali e sintomi neurologici come cefalea. La diagnosi di allergia al nichel si esegue di solito con il Patch test per il nichel. In particolare si tratta di un test che consiste nell’apposizione di un preparato a base di nichel sulla cute (in genere sulla schiena) per un tempo di 48 ore. Poi si procede alla lettura del test, verificando che nella zona di interesse non siano comparse delle vescicole eritematose.
La terapia è farmacologica ed alimentare nel caso della sindrome sistemica da nichel. In particolare la dieta prevede l’esclusione di una serie di alimenti che generalmente hanno un contenuto maggiore in nichel.
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Intolleranza all’Istamina
L’Intolleranza Alimentare all’Istamina, detta anche sindrome sgombroide, è una intossicazione alimentare caratterizzata da sintomi tipici della classica reazione istamino-simile. Questa reazione compare 10-30 minuti dopo l’ingestione di pesce contaminato della famiglia degli sgombroidi, come certe specie di tonno, lo sgombro, ma anche altre specie ittiche. Si tratta di una ittiosarcotossicosi dovuta all’istidina contenuta nella muscolatura dei pesci che viene convertita in istamina e saurina da parte della microflora batterica di superficie. Nel pesce vivo l’istamina non è presente, ma è prodotta dopo la sua morte, quando i meccanismi di difesa non inibiscono più la crescita batterica. L’istamina nel nostro organismo interviene in numerosi processi, come in traumi, reazioni immunitarie e infiammatorie. Normalmente l’istamina ingerita viene inattivata, nei Mammiferi, per deaminazione catalizzata dell’enzima istaminasi, presente soprattutto nei reni e nell’intestino.

Nei pesci la formazione di istamina è favorita da un enzima prodotto dai batteri, l’istidina decarbossilasi. Questi batteri si trovano comunemente sulle branchie e nell’intestino del pesce. Per questo motivo, se il pescato non viene raffreddato immediatamente dopo la cattura e se non viene fatta una eviscerazione e l’asportazione delle branchie, si verifica la formazione di quantità significative di istamina. Dal punto di vista organolettico il pesce contaminato può presentarsi normale e rimane capace di provocare intolleranza anche dopo cottura, perché l’istamina è relativamente termostabile. Per sua natura il pesce contiene 1 mg di istamina per 100g. Se si superano i 100 mg di istamina/100g il pesce diventa tossico e si scatena una reazione istamino-simile.
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Reazioni all’Istamina
Nei soggetti intolleranti all’istamina i sintomi possono comparire in seguito all’ingestione di alimenti contenenti quantità più elevate di istamina. I sintomi comprendono nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, mal di testa, prurito e sfoghi cutanei, calo della pressione, vertigini, tachicardia. Gli alimenti più ricchi di istamina sono:
- Pesce (tonno, sgombro, acciughe, pesce in scatola).
- Salumi (salsicce, salame, prosciutto crudo).
- Verdure (crauti, spinaci, pomodori).
- Alcolici (vino rosso, spumante, vino bianco, birra)
- Inoltre: cioccolato, noci, uova, latte, ananas, papaia, fragole.
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Sospetti di avere un’ intolleranza alimentare o allergia alimentare? Contatta lo studio riceverai le informazioni utili per poter eseguire i test più opportuni presso i laboratori in convenzione. Ti sarà fornito il piano nutrizionale più adeguato alle tue necessità per ritrovare salute e benessere. Sono la Dott.ssa Maria Antonietta Vigorito, Nutrizionista a Roma, specializzata in diete per intolleranze alimentari, celiachia, intolleranza al lattosio, allergia al nichel e reazione all’istamina.

Dott.ssa Maria Antonietta Vigorito
Biologa Nutrizionista a Roma